Poesia erotica inedita di Machiavelli
Pagina 1 di 1
Poesia erotica inedita di Machiavelli
Ariostea, tra gli scaffali una poesia erotica di Machiavelli
Il ritrovamento, del tutto casuale, opera del professor Antonio Corsaro
Il ritrovamento, del tutto casuale, opera del professor Antonio Corsaro
Quando si dice un tesoro nascosto. E che è venuto alla luce, forse, per una pura coincidenza dettata dal destino. Il tesoro cui facciamo riferimento è una poesia scritta nientemeno che da Niccolo’ Machiavelli, rimasto nella storia con ‘Il Principe’ e numerose altre pubblicazioni, oltre che per la sua mente acuta e spigolosa; il nascondiglio nientemeno che la biblioteca Ariostea di Ferrara.
Il merito di questo merito postumo per Machiavelli, uno dei protagonisti del Rinascimento, è del professor Antonio Corsaro, docente di letteratura italiana alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Urbino, che consultando un manoscritto conservato sugli scaffali di Palazzo Paradiso, in particolare una lettera di Lionardo Salviati (umanista, filosofo e scrittore fiorentino della seconda metà del Cinquecento), ha portato alla luce alcuni versi erotici del Machiavelli.
“Si tratta di un’ottava detta ”del Machiavello”, con versi ”sporchi e disonesti” a detta dello stesso Salviati – riporta Libero News – che li aveva trascritti nel 1563 all’interno di un discorso polemico contro l’esule fiorentino Jacopo Corbinelli intessuto di riflessioni dotte intorno al trattamento della materia comica presso gli autori antichi e i moderni”.
Erotici o meno, questa un’ottava della poesia: ”Quando il nascente sol l’aurora caccia,/ le cime de’ monti paion d’oro,/ E gli uccellj escon fuor da’ nidj loro/ Perche’ la fame e ‘l giorno gli minaccia,/ Allhor vorrej haver nelle mie braccia/ Il dolce ricco mio caro tesoro;/ Perche’ ‘l cazzo mi da’ tanto martoro,/ Ch’io non so s’io me ‘l menj, o quel ch’io faccia”
La poesia, che verrà pubblicata sulla rivista annuale specializzata in studi quattrocenteschi ‘Interpres’, probabilmente è stata volutamente ignorata. Come spiega lo stesso docente che l’ha riportata in auge sempre attraverso Libero News, “in realtà la lettera di Salviati era già stata pubblicata nel 1873 e nel 1876 in due miscellanee erudite. I curatori di quelle edizioni, pero’, non avevano dato alcuna importanza all’attribuzione così illustre, e ciò certamente per il contenuto stesso dei versi, chiaro frutto di un’improvvisazione licenziosa che tende all’oscenità’, ben difficilmente collegabili all’immagine tradizionalmente diffusa del grande Niccolo’ Machiavelli”.
Estense.com[/justify]
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.