Peter B. Raabe, Breve storia del counseling filosofico
Pagina 1 di 1
Peter B. Raabe, Breve storia del counseling filosofico
Il counseling filosofico non è qualcosa di nuovo: è una ripresa della vecchia tradizione di praticare la filosofia. Nell’introduzione al codice deontologico della American Society for Philosophy, Counseling and Psychotherapy (ASPCP) si afferma che la pratica di fornire assistenza filosofica ad altri «è antica almeno quanto Socrate, che, nel V sec. a.C., fece un tale uso della filosofia».
Nel suo libro intitolato Philosophy as a Way of Life (1995), lo storico francese Pierre Hadot sottolinea che molte delle scuole filosofiche dell’antichità intesero la filosofia come “arte del vivere” piuttosto che come mero insegnamento di teorie astratte, o esegesi di testi. Seneca, ad esempio, parlando di ciò che egli considerava importante della filosofia, affermava inequivocabilmente in una lettera a Lucilio: «Devo dirti cosa la filosofia offre all’umanità? Il consiglio». Egli poi continuava affermando di conoscere ciò che i filosofi fanno per cercare di aiutare coloro che affrontano la morte, quelli vessati dalla povertà o quelli tormentati dal benessere.
Martha C. Nussbaum sostiene nel suo libro The Therapy of Desire (1994) che le scuole filosofiche ellenistiche in Grecia e a Roma, l’Epicurea, la Scettica e la Stoica, non consideravano la filosofia come una «pratica intellettuale distaccata e tutta tesa alla dimostrazione della chiarezza», ma come «un’arte immersa e mondana di accostarsi alle miserie umane». I filosofi di tali scuole fecero di se stessi dei «dottori della vita umana».
La filosofia oltrepassa decisamente la psicoterapia come modalità di gestione dei problemi più difficoltosi o dolorosi della vita dell'uomo. Il movimento del counseling filosofico non è quindi uno sviluppo della psicoterapia, ma un tentativo da parte dei filosofi di riportare la filosofia alle sue antiche radici pratiche.
L’odierno movimento del counseling filosofico è relativamente giovane. Nel 1980 un articolo intitolato “The Counseling Philosopher” apparve sulla rivista The Humanist. Questo articolo, scritto da Seymon Hersh, paragona il filosofo consulente a un istruttore o a un esperto del settore. I suoi clienti non sono individui affetti da un qualche tipo di male o in cerca di cure per nevrosi, ma «”investitori” intelligenti che vogliono trarre maggiore profitto dal loro investimento nella vita». Alcuni sostengono che Hersh sia il precursore moderno del movimento del counseling filosofico in senso proprio, mentre alcuni filosofi hanno affermato recentemente di aver praticato qualcosa di simile al counseling filosofico a partire addirittura dal 1967. Queste rivendicazioni, seppure non dimostrate, potrebbero essere vere. Il dato certo è che nessuna delle attività dei filosofi della prima metà del XX secolo portò la pratica della filosofia allo stadio professionale che oggi possiede.
Anche psicologi e psicoterapeuti hanno considerato l’indagine filosofica come elemento fondamentale della loro attività, sin dai primi anni ’50. Molti approcci, infatti, come la terapia centrata sul cliente di Carl Rogers, la terapia razionale emotiva di Albert Ellis, l’analisi transazionale, l’analisi esistenziale e le terapie umanistiche, rivendicano una forte componente filosofica nelle loro metodologie psicologiche. Ma nessuno dei loro praticanti ha mai abbandonato del tutto l’approccio della diagnosi-e-cura insito nel modello del trattamento medico. Né tanto meno i loro metodi funzionano essenzialmente al di là delle assunzioni a priori sulla normalità proprie della psicologia. D'altronde, in passato nessuno di essi ha mai considerato se stesso come un counselor filosofico. È solo con l’affermarsi del philosophical counseling che alcuni psicoterapeuti hanno cominciato a definire se stessi counselor filosofici.
Generalmente si ritiene che la nascita ufficiale del counseling filosofico, come movimento o professione distinta dalla psicoterapia, sia il 1981. Tale data è quella in cui il filosofo Gerd Achenbach aprì il primo studio di consulenza filosofica a Bergisch-Gladbach, presso Colonia, in Germania. Nel 1982 egli fondò l’associazione tedesca di pratica filosofica con un numero iniziale di soli dieci soci. Alla data del 1987 l’associazione aveva invece 125 soci, in svariate nazioni, e pubblicava la prima edizione di Agora, la sua rivista, successivamente denominata Zeitschrift für Philosophische Praxis.
Nel primo libro pubblicato sulla pratica nuovamente fondata, una collezione di articoli intitolata Essays on Philosophical Counseling (1995), i curatori Ran Lahav e Maria Tillmanns riferiscono che il concetto di counseling filosofico si è diffuso dalla Germania all’Olanda, dove nel 1984 alcuni studenti di filosofia applicata formarono un gruppo di lavoro per studiare gli scritti di Achenbach e discutere di istanze metodologiche e teoriche. Il primo studio di consulenza filosofica in Olanda fu aperto nel 1987 da Ad Hoogendijk, e il suo gruppo cominciò a pubblicare la rivista Filosofische Praktijk nello stesso anno. Nel 1989 fu fondata la associazione olandese di pratica filosofica. Da allora, molte altre persone si sono distinte nello sviluppo e avanzamento del movimento, tra cui Louis Marinoff, fondatore dell’ASCPC, e Shlomit Schuster, che ha fondato una organizzazione per lo sviluppo del counseling filosofico in Israele. Altri gruppi sono attualmente costituiti ufficialmente o ufficiosamente in molti paesi, inclusi il Canada, l’Inghilterra, la Francia e il Sud Africa.
Nel 1994 ebbe luogo la prima conferenza internazionale di Philosophical Counseling presso l’Università della British Columbia a Vancouver, in Canada. Ad essa furono presenti oltre 100 filosofi e persone interessate, provenienti da otto differenti nazioni. Successivamente le conferenze internazionali hanno avuto luogo in Olanda, USA, Germania e Inghilterra. Incontri nazionali e locali, inoltre, hanno luogo in molte nazioni, spesso in occasione di raduni più ampi di filosofia.
Nei suoi numerosi scritti seminariali sulla pratica filosofica, Gerd Achenbach ha più volte difeso la sua rinuncia al tentativo di articolare una metodologia specifica da seguire per i praticanti. Al contrario, egli ha definito sin da subito la sua concezione come un «metodo oltre-il-metodo». Oggigiorno troviamo invece un insieme variegato ed eclettico (spesso vivacemente discusso) di approcci e metodi, tutt’intorno all'idea, divenuta pressoché onnicomprensiva, di counseling filosofico. Questa diversità ha portato a sviluppi interessanti e controversi nel settore. Ne esaminerò qualcuno in un prossimo articolo.
Dr. Peter B. Raabe
Il Dr. Peter B. Raabe accetta domande via e-mail,
per telefono (604) 986-9446 o mediante posta al seguente indirizzo:
46-2560 Whiteley Court, North Vancouver, B.C., Canada, V7J 2R5.
Fonte.per telefono (604) 986-9446 o mediante posta al seguente indirizzo:
46-2560 Whiteley Court, North Vancouver, B.C., Canada, V7J 2R5.
Argomenti simili
» Peter B. Raabe, Teoria e pratica della consulenza filosofica
» Link sul Counseling Filosofico
» Counseling filosofico nei gruppi
» Massimi sistemi e Counseling filosofico
» Testi introduttivi sul counseling filosofico
» Link sul Counseling Filosofico
» Counseling filosofico nei gruppi
» Massimi sistemi e Counseling filosofico
» Testi introduttivi sul counseling filosofico
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.