27 Ottobre 1469 - Erasmo da Rotterdam
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27 Ottobre 1469 - Erasmo da Rotterdam
Secondo Eugenio Garin profonda e decisiva è stata l'influenza della cultura umanistica italiana, e in particolare di Lorenzo Valla, sulla formazione filosofica e letteraria di Erasmo da Rotterdam . Ed è proprio durante il suo viaggio in Italia, attraverso la conoscenza diretta delle oscure vicende politiche e militari della chiesa di Roma che Erasmo si convince della necessità di un rinnovamento spirituale del cristianesimo. Nell'Elogio della pazzia, che si inscrive nell'ambito della tradizione platonica e ficiniana, la critica filologica esercitata da Erasmo, a parere di Garin, non va intesa come pura erudizione e preoccupazione esegetica, essendo piuttosto un invito a vivere diversamente l'esperienza cristiana e ad intendere con spirito critico i testi sacri. Alla luce di questa moderna sensibilità religiosa Garin spiega l'eccezionale diffusione che l'opera di Erasmo ha avuto nella cultura europea. Pur sottolineando la comune polemica contro Lutero, Garin non sottovaluta le profonde differenze tra Giordano Bruno ed Erasmo: il primo si colloca al di fuori della tradizione cristiana, mentre il secondo è un grande rappresentante del cristianesimo liberale ed umanistico. Del pensiero erasmiano Garin ricorda alcune tra le tematiche più significative: il valore della tolleranza intesa più come fiducia in un nucleo di verità comuni che come rinuncia scettica ad una verità assoluta, il rapporto tra antichità e modernità e tra l'esemplarità dei classici e la possibilità di superarli. Infine Garin sottolinea la grande importanza che Erasmo e l'erasmismo hanno avuto nella diffusione dell'umanesimo in Italia.
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Il pacifismo di Erasmo e l'attualità dell'umanesimo
Discutendo dell'importanza storica e dell'attualità dell'Umanesimo europeo, Eugenio Garin individua nei valori dell'umanità, della democrazia e della pacifica convivenza dei popoli, predicati da Erasmo e dai grandi umanisti del '500 , un patrimonio morale e politico a cui l'Europa contemporanea deve attingere, per ritrovare una comunanza di ideali e di tradizione. Garin si sofferma poi sulle radici del «pacifismo» di Erasmo, mettendo in evidenza come il tema della protesta contro la guerra sia presente sin dagli inizi nel pensiero dell'umanista .La presenza di questo tema erasmiano, prosegue Garin, si comprende solo se ci si riferisce a quanto avvenne in Italia, sul piano storico-culturale, nel '400. In tal senso, una particolare importanza è attribuita da Garin al Concilio conclusosi a Firenze nel '39 . Nell'ambito del Concilio fiorentino circolano temi molto importanti, come quello dell'unità dell'umanità e dei fedeli, sia cristiani che musulmani; inoltre il Concilio si avvale dell'apporto di personaggi di grande rilievo come Cusano. Garin sottolinea poi l'influenza avuta dal Concilio sulla nascita di quella filosofia platonizzante adottata da pensatori come Marsilio Ficino, e Giorgio Gemisto i quali, a loro volta, influenzarono la formazione di Erasmo. Infine, di fronte all'odierna crisi spirituale del nostro continente, determinata dal dilagare dello spirito mercantile e della logica del profitto che ha devastato il pianeta, Garin ritiene che solo la fiducia nella ragione, quale strumento fondamentale di orientamento e di scelta e fonte perenne dell'umana civiltà, può costituire una risorsa efficace dalla quale l'umanità può attendersi la salvezza.
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Il pacifismo di Erasmo e l'attualità dell'umanesimo
Discutendo dell'importanza storica e dell'attualità dell'Umanesimo europeo, Eugenio Garin individua nei valori dell'umanità, della democrazia e della pacifica convivenza dei popoli, predicati da Erasmo e dai grandi umanisti del '500 , un patrimonio morale e politico a cui l'Europa contemporanea deve attingere, per ritrovare una comunanza di ideali e di tradizione. Garin si sofferma poi sulle radici del «pacifismo» di Erasmo, mettendo in evidenza come il tema della protesta contro la guerra sia presente sin dagli inizi nel pensiero dell'umanista .La presenza di questo tema erasmiano, prosegue Garin, si comprende solo se ci si riferisce a quanto avvenne in Italia, sul piano storico-culturale, nel '400. In tal senso, una particolare importanza è attribuita da Garin al Concilio conclusosi a Firenze nel '39 . Nell'ambito del Concilio fiorentino circolano temi molto importanti, come quello dell'unità dell'umanità e dei fedeli, sia cristiani che musulmani; inoltre il Concilio si avvale dell'apporto di personaggi di grande rilievo come Cusano. Garin sottolinea poi l'influenza avuta dal Concilio sulla nascita di quella filosofia platonizzante adottata da pensatori come Marsilio Ficino, e Giorgio Gemisto i quali, a loro volta, influenzarono la formazione di Erasmo. Infine, di fronte all'odierna crisi spirituale del nostro continente, determinata dal dilagare dello spirito mercantile e della logica del profitto che ha devastato il pianeta, Garin ritiene che solo la fiducia nella ragione, quale strumento fondamentale di orientamento e di scelta e fonte perenne dell'umana civiltà, può costituire una risorsa efficace dalla quale l'umanità può attendersi la salvezza.
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