MILANO. Café philo. A Milano si prende l'aperitivo con filosofia

L'idea dell'happy hour philo è nata tra i tavoli del Brellin, dall'intuizione della psicologa e psicoterapeuta Paola Santagostino, tra gli organizzatori delle colazioni con dibattito sui Navigli. "L'aperitivo philo - spiega ad Affari - può essere un modo divertente per unire cultura e socialità. Rivolto a un target nuovo: i professionisti milanesi diventerà l'occasione per passare del tempo in modo intellettualmente stimolante, ma leggero, socievole e gratuito".

"I caffè filosofici francesi sono andati esattamente in questa direzione - spiega l'organizzatrice ad Affari Italiani - ed hanno avuto un grande successo. La carta vincente? Immergere una conferenza culturale in un contesto che non obblighi a disperdersi subito dopo. Un luogo che permetta di continuare a parlare e a confrontarsi quando la conferenza è finita e, volendo, anche di stringere rapporti sociali. Quante volte a "Filosofia sui Navigli" la conferenza era tanto interessante che saremmo andati avanti a parlarne volentieri? Oppure ci sarebbe piaciuto stringere amicizia con qualcuno del gruppo, ma organizzarsi al di fuori era troppo impegnativo? L'aperitivo in un luogo pubblico e bello potrebbe essere la soluzione..."
Il modello arte nel pub è già stato sperimentato, ma questa è una novità assoluta...

"Non esiste da nessuna parte un 'fluire' sciolto tra il momento culturale e quello sociale, anche perché gli ambienti stessi in cui 'si fa cultura' non favoriscono le relazioni. E viceversa. Alle conferenze non si chiacchiera e nelle situazioni mondane non c'è spessore culturale. Questa spaccatura tra sociale e culturale rende Milano una città 'inospitale', dove è difficile instaurare relazioni non banali, e dove ci sono evidenti problemi di isolamento e di appiattimento culturale".
‘Aperitivo filosofico’ di nome e di fatto allora, per stimolare la ‘fame di cultura’?
"Sì proprio: si colloca in un contesto mondano e intende esattamente 'stuzzicare l'appetito' intellettuale, trattando i temi in un modo introduttivo che stimoli 'la fame di saperne di più'. E anche 'filosofico', non perché gli argomenti toccati riguardino esclusivamente questa disciplina, ma piuttosto perché 'mette in atto la filosofia', come attitudine a ragionare e a porsi domande".
E sulla scelta del luogo?
"Il luogo è un ingrediente fondamentale in questo progetto. Il 'Rosa Antico' è come un salotto: ricorda i luoghi di ritrovo degli intellettuali di una volta, ma allo stesso tempo è giovanile. E vicino ci sono i grandi parcheggi di Corso Como, la metropolitana e i mezzi pubblici".

Relatori che hanno partecipato nel 2007?
"Giuliano Della Pergola, Giancarlo Consonni, Marina Calloni, Marco Vigevani, Roberto Radice, Duccio Demetrio, Vincenzo Ahmad, Marcello Balbo, Roberto Orefice, Marcella Danon. Direi un panorama interessante e variegato...."
Infine, aggiunge: "Filosofia per me è anche mantenersi aperti al possibile e al dubbio, al ripensamento e al cambiamento. Uscendo dal maledetto vizio di identificarsi subito e di schierarsi. Ho sviluppato un'allergia alle 'attitudini intellettuali da stadio' e vorrei che questi aperitivi fossero proprio il contrario dei dibattiti televisivi. Un momento di ascolto e di riflessione, all’insegna del piacere di ragionare: piacere del pensiero, della parola e dello stare insieme".

Fonte: http://canali.libero.it/affaritaliani/ape0110.html?pg=2.